mercoledì 6 ottobre 2010

Poesia 2.0

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 Attualità & Approfondimento / Poesia 2.0


In effetti, mancavano solo loro: i poeti. Esistevano portali per pescatori dalla lenza argentata e forum per esperti di origami, ma di social networks per poeti non ne avevamo mai sentito parlare. Fino a oggi. Fino a quando, cioè, scopriamo il portale Poesia 2.0, un interessante progetto che ha per scopo quello di costruire una casa comune per le tante espressioni poetiche italiane:



L’obiettivo principale del progetto di Poesia 2.0 è, infatti, quello di costruire attorno alla poesia una comunità che, a nostro avviso, manca, nella quale ciascuno possa riconoscersi attraverso l’esercizio del sentimento di appartenenza proprio di chi sa di condividere il medesimo obiettivo. Nel nostro caso: la poesia.



Lo dice chiaro e tondo Luigi Bosco, tra i fautori del progetto. Ma aggiunge che non si tratta solo di "fare comunità" ma di offrire uno strumento per potersi orientare nel panorama complesso (o, come direbbe un famoso poeta, nella selva oscura) della poesia italiana contemporanea. Il portale infatti è molto ben costruito, a partire dal logo (lo vedete in alto), a mio giudizio di bella forza evocativa; al suo interno prendono corpo un numero di sezioni che corrispondono a delle finalità ben precise. Per esempio, proprio oggi è stata inaugurato lo spazio "Parole ai poeti", un luogo dove la redazione e i poeti che vogliono partecipare s’interrogano, sotto forma d’intervista, sulle sorti della poesia al giorno d’oggi.


Ma altrettanto importanti sono la sezione "Mappatura" – che per l’appunto vuole offrire un orientamento sullo stato della poesia italiana in termini di iniziative, riviste, territorio e web – e soprattutto l’archivio "Poesia contemporanea", un database in progress che contiene nomi e opere dei poeti italiani d’oggi. All’archivio si affiancano la "Biblioteca" e ancora i "Quaderni", gli "Inediti" e gli "Appunti", la collezione di "Ebook" e la raccolta di "Media" audio e video, in modo da costruire un vero e proprio bazar di materiali poetici (avrei voluto dire repository, ma mi sembrava poco poetico…).


Insomma, bisogna ammettere che hanno fatto le cose per bene i poeti 2.0. Un progetto che mancava e di cui molti sentivano il bisogno, non solo e non tanto per fare opera di diffusione della poesia, ma in primo luogo per porre le basi di una comunità estesa anche a scrittori, editori, bibliotecari e soprattutto lettori. Una comunità che trova nella parola scritta e letta un senso di comunione e un appiglio – o, come dicono loro stessi «nel mezzo della bufera, le parole come tronchi»


eFFe







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